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Affila la lama

La traduzione che ti propongo oggi riguarda un post citato in Aumenta la produttività, con i consigli di Steve Pavlina. Se hai letto questo e-book hai sicuramente già un’idea di che cosa tratta. In ogni caso mi auguro che la lettura ti sia utile.

“La settima regola illustrate nel libro Le sette regole per avere successo di Steve Covey è “Affila la lama.”

Covey prende a esempio un taglialegna che, dopo aver abbattuto alberi per parecchi giorni di fila, comincia a diventare sempre meno produttivo. Il continuo utilizzo dell’ascia rende la lama meno tagliente. La soluzione è riaffilarla periodicamente.

Molti non riescono tuttavia a capire esattamente in che cosa consista questo lavoro di affilatura. Se stai lavorando in eccesso e la tua produttività comincia a risentirne, il buon senso dice di prendersi una pausa, magari persino una vacanza. Questo però non è affilare la lama, è posare la lama. Quando posi una lama poco affilata per un po’ di tempo, sarà ancora poco affilata quando la riprenderai in mano.

Del resto affilare la lama è un’attività, come suggerisce l’analogia. Ecco alcune idee per affilare la lama della tua vita:

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Il tuo pensiero dà forma alla tua realtà – seconda parte

Foto Dmytro_R via PIxabay

Ecco la seconda parte del post di Steve Pavlina intitolato Sviluppo psichico, che ti offro tradotto gratuitamente. 

In questo post si parla di realtà soggettiva e di legge dell’attrazione.

Se l’argomento ti interessa e non avessi ancora letto la prima parte clicca qui per andare al post. 

Ti ricordo inoltre che puoi approfondire fin da subito l’argomento leggendo i miei due e.book:

La realtà soggettiva

da poco pubblicato in edizione ampliata con il 30% in più di contenuto e

La legge dell’attrazione

Le convinzioni creano la realtà

All’epoca in cui ritenevo che le capacità psichiche non esistessero, se avessi mai cercato una prova della loro esistenza non l’avrei trovata. Al contrario, spesso trovavo prove che queste cose erano impossibili.

Ma non appena cominciai a lasciare aperta la porta alla possibilità, quasi immediatamente la mia realtà cambiò per allinearsi alla nuova convinzione.

Non posso dire che probabilmente queste prove erano dappertutto ed ero io che le notavo.  Penso che non siano mai esistite nella mia realtà finché non cambiai idea e cominciai a pensare che potessero esistere.

Mi è capitato di assistere a discussioni di altre persone sulla possibilità che i fenomeni psichici esistano. Una delle due ne afferma l’esistenza, l’altra la nega. Non è mai successo che uno dei due contendenti riuscisse a convincere l’altro  della propria idea.  Le persone cambiano idea per scelta, non perché qualcuno cerca di convincerle di qualcosa. Come dice il proverbio “un uomo convinto contro la sua volontà resta della propria opinione!”  Perciò, qualunque cosa tu creda, essa è vera per te.

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Il tuo pensiero dà forma alla tua realtà – prima parte

la realtà riflette il tuo pensiero. Cambia il tuo pensiero e vedrai la realtà cambiare per allinearsi a quello che pensi

Foto Stocksnap via Pixabay

Credere che qualcosa sia possibile o che non lo sia non è privo di conseguenze: le esperienze che riteniamo possibili, le cose che crediamo esistano, entreranno nella nostra vita. Al contrario, tutto ciò che non riteniamo possibile non farà mai parte della nostra realtà. Partendo da questo assunto, verificato nella sua vita tramite esperimenti condotti appositamente, Pavlina invita il lettore a provare a cambiare le proprie convinzioni, aprendo la mente alla possibilità che anche situazioni, cose, esperienze che finora abbiamo volontariamente escluso possano essere vere. È importante farlo perché solo così possiamo cambiare la nostra realtà: se ci convinciamo che qualcosa può essere vero la realtà stessa ce ne fornirà la dimostrazione, permettendoci di farne esperienza. È la teoria della soggettività della realtà.

Su questo sistema, che non è esagerato definire filosofico, si fonda la dottrina della Legge dell’attrazione: noi possiamo attrarre le situazioni che pensiamo siano possibili per noi, possiamo attrarre esclusivamente ciò che riteniamo possibile.

In questo post, di cui ti propongo la prima parte nella mia traduzione, intitolato orginariamente Sviluppo psichico, Pavlina illustra dettagliatamente questo ragionamento.

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Modifica il tuo comportamento senza troppa fatica!

Quali sono i tuoi comportamenti che non ti portano vantaggi ma che, al contrario, ti ostacolano? Quante volte hai provato a smettere di fare qualcosa per riprendere dopo pochi giorni? In questo breve post, che ho tradotto per te, Pavlina ti illustra alcune tecniche molto semplici ma molto efficaci per modificare i tuoi comportamenti, condizionandoti a fare quello che per te è proficuo.

 

Esistono vari modi di condizionare il proprio comportamento. Potete metterli in pratica da soli senza necessità di ricorrere ad aiuti esterni.

1. Elimina la fonte del comportamento indesiderato

E’ l’approccio più radicale (e non sempre il più adeguato), ma può risultare veloce ed efficace quando il tempo è un criterio fondamentale o quando le altre opzioni non funzionano. Se riesci a identificare una o più fonti del comportamento indesiderato ed eliminarle, il comportamento finirà. Per esempio, se la tua tendenza a guardare troppa televisione danneggia la tua produttività, liberati del televisore.

2. Elimina i vantaggi del comportamento indesiderato

E’ una variante meno forte della precedente e spesso è più pratica. Cerca di capire perché tieni un comportamento sbagliato: qual è il vantaggio immediato?

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I sogni lucidi e l’acero

Ph by bessi via Pixabay

Insieme ai viaggi astrali, argomento del post precedente, quella del sogno lucido è una delle esperienze su cui Pavlina fonda la sua teoria della natura soggettiva della realtà. Una realtà che non è esterna da noi, altro da noi, ma che esiste all’interno della nostra consapevolezza.  Qui di seguito ti propongo la traduzione di un post su un sogno lucido.

 

La scorsa notte, intorno alla mezzanotte, durante un pisolino di venti minuti ho fatto un sogno lucido. È il quarto sogno che faccio da quando, circa due mesi fa, ho iniziato a dormire in modo polifasico. È iniziato come un sogno normale e a un certo punto ho notato che stavo trasportando una gargolla e la cosa mi sembrava strana.

Mi sono chiesto: “perché mai mi sto portando appresso questa gargolla? Non è normale che faccia una cosa del genere. Inoltre è molto leggera per le sue dimensioni. È possibile che stia sognando? Direi di no, tutto sembra così vero. Guarda quegli alberi e quegli edifici. Inoltre poco fa ho appena fatto una chiacchierata con Gandhi nella sua tenda e anche lui mi sembrava vero. Ma questa gargolla? Di solito non porto in giro roba del genere. Forse dovrei chiedere alla gargolla. Ma non so se parla inglese. Mi chiedo se ci sia un modo di chiederglielo nella lingua delle gargolle. C’è decisamente qualcosa di strano nella situazione. Sono assolutamente certo che questo non sia un sogno? Aspetta un attimo, mi ricordo di … mi ricordo di essermi detto che se mi mai fossi fatto quella domanda, allora era perché stavo veramente sognando. Quindi questo deve essere un sogno.”

In quel momento sono diventato lucido. Era già parecchio che stavo sognando e mi sono accorto che non mi restava molto tempo prima del momento in cui mi sarei svegliato. Avevo messo la sveglia dopo 25 minuti e mi sarebbe piaciuto avere un avatar che controllasse lo scorrere del tempo e me lo comunicasse nel sogno. Poiché nel sogno era notte, era buio, pronunciai il mio “fiat lux” e il sole sorse. Poi decisi di provare a correre veloce come il fulmine e per un po’ mi divertii così. Alla fine saltai nell’aria e volai per un po’ e quando vidi un albero che sembrava assolutamente vero decisi di andare a osservarlo più da vicino.

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